Perché prestare attenzione alle combinazioni Alimentari?
Perché è sbagliato combinare alimenti a caso e mangiare come capita?
In natura gli animali seguono regole semplici nelle combinazioni alimentari e fanno pochissime mescolanze.
I carnivori non mangiano le proteine con i carboidrati: lo scoiattolo, ad esempio, saziato di noci non mangia altro nello stesso pasto.
E’ stato osservato che gli uccelli mangiano semi in una parte della giornata ed insetti in un’altra; nessun animale dispone di un pasto così variegato di alimenti come l’uomo moderno.
Spesso abbiamo l’idea che il nostro stomaco possa digerire facilmente e completamente qualsiasi tipo di cibo ingerito, senza dare importanza all’orario o a quante sostanze mangiamo: generalmente appaghiamo il desiderio e la voglia dell’alimento che in quel momento ci attira di più !
Gli enzimi del nostro apparato digerente hanno limiti ben definiti e quando li oltrepassiamo incorriamo in disturbi digestivi. Le combinazioni alimentari corrette sono solo un modo sano per digerire ed assimilare tutti i nutrienti utili.
La digestione è in parte un processo meccanico (masticazione, deglutizione, mescolamento del cibo) ed un processo fisiologico per mezzo degli enzimi che trasformano le sostanze alimentari complesse in sostanze semplici assimilabili dal sangue e dalle cellule degli organi del corpo L’enzima può essere definito come un catalizzatore fisiologico: attraverso la sua presenza trasforma e muta la natura della sostanza presente in questo caso nella bocca e nello stomaco.
Ogni enzima è specifico nella sua azione ed agisce solo e soltanto su una sola categoria di sostanze alimentari. Ad esempio quelli che agiscono sui carboidrati non agiscono e non possono agire sulle proteine, ne sui sali, ne sui grassi ma sono dedicati soltanto a scomporre quell’alimento specifico. L’enzima che agisce sul maltosio non agisce sul lattosio. La sequenza di azione sulle sostanze è fondamentale perché in ogni singola fase della digestione viene richiesto l’enzima appropriato che completa il suo lavoro solo se quello precedente ha eseguito correttamente il suo.
Ad esempio; se la pepsina non ha trasformato le proteine in peptoni, gli enzimi che trasformano i peptoni in AMINOACIDI assimilabili, non potranno agire sulle proteine. Mediante la masticazione tutti gli alimenti vengono decomposti in particelle più piccole e completamente insalivate. La digestione chimica dell’amido inizia nella nostra bocca per mezzo della saliva – alcalina – che per mezzo dell’ enzima principale, la PTIALINA, trasforma l’amido in maltosio e poi di seguito nello stomaco in destrosio ed a sua volta dalla maltasi del succo enterico in destrosio. La maltasi non può agire direttamente sull’amido, spetta alla Ptialina nella bocca preparare l’amido alla digestione.
Se questo sfugge all’azione della Ptialina nella bocca ecco che entra in azione l’enzima secreto dal pancreas che trasforma l’amido agendo come la Ptialina – quindi la digestione avviene ugualmente ma solo se non ha subito alcuna fermentazione prima di raggiungere l’intestino.
Da qui si evince l’importanza dei giusti abbinamenti alimentari. La ptialina è distrutta da un acido debole e anche da un ambiente fortemente alcalino. Questo è il limite dell’enzima che da importanza al modo in cui mescoliamo gli amidi – se mescolato erroneamente non fa il proprio dovere.
La pepsina agisce sulle proteine. La bassa temperatura, ad esempio le bevande ghiacciate, ritarda e sospende la sua azione, l’alcool la precipita.
La vista, l’odore ma soprattutto il sapore di un alimento provocano un flusso di saliva in bocca, la così detta “acquolina” ed allo stesso modo creano un flusso di succo gastrico Al Contrario, il fisiologo Calson non riuscì, nonostante ripetuti sforzi, a provocare un flusso di succo gastrico facendo masticare ai suoi soggetti sostanze non commestibili.
In poche parole quando le sostanze introdotte nella bocca non possono essere digerite non c’è secrezione.
Ben cinque milioni di ghiandole microscopiche producono le secrezioni gastriche: errate combinazioni alimentari oltrepassano i nostri limiti enzimatici. Ecco quindi una semplice tabella per evitare lo stomaco pesante o addirittura la difficoltà nell’assimilazione dei nutrienti:
TABELLA DELLE COMBINAZIONI
Tabella tratta da Orthotrophy (Vol. 2, the Hygienic System pag. 322)
Seguendo questo semplice schema è possibile nutrirsi in modo corretto rispettando la nostra fisiologia, permettendo all’organismo di ben assimilare i nutrienti ed avere maggior energia, non dispersa inutilmente in digestioni faticose. Mangiando in questo modo avremmo meno fermentazione, meno putrefazione e meno tossine da smaltire, preservando il prezioso lavoro dei nostri organi emuntori quali reni, fegato e intestino.
Buon appetito !